Kirsten Dal Corso 2° dan ed Enrico Ambrosi cintura nera.

Kirsten ed Enrico, al centro della foto, circondati dai propri Uke Marica Prendin ed Alessandro Carli e dai Maestri Pierluigi Paiotta e Carlo Camparo

La parte finale dell’anno 2013 è stata fonte di grandi risultati per l’Associazione Sportiva Dilettantistica Judo Verona, che ha visto aumentare il numero di cinture nere della palestra con il contemporaneo incremento dei gradi che identificano il livello di progressione tecnica.

Kirsten Dal Corso ha infatti conseguito la cintura nera 2° dan con grande merito. Non solo questa atleta, a soli 19 anni, è stata una delle più giovani a raggiungere questo ambizioso traguardo, ma va anche ricordato che finora è stata l’unica atleta del sodalizio sportivo a conseguire la cintura nera per meriti agonistici, a seguito del suo strepitoso 3° posto ai Campionati Italiani Cadetti del 2010.

La giovane età ed un passato agonistico di successo hanno fatto sì che la Commissione d’esame fosse particolarmente esigente, ma Kirsten ha dato prova di grande carattere, rispondendo tono su tono alle domande incalzanti degli esaminatori. Grazie anche al prezioso contributo di Marica Prendin come suo Uke, vale dire necessario partner di esecuzione, Kirsten ha superato quindi brillantemente la difficile prova.

Traguardo di altrettanto rilievo è quello raggiunto da Enrico Ambrosi che, efficacemente coadiuvato dall’Uke Alessandro Carli, ha conseguito l’ambita cintura nera dopo soli 6 anni di pratica. L’importanza del risultato è legata anche al fatto che Enrico ha iniziato a praticare judo a 36 anni, in età già adulta, sconfessando così clamorosamente coloro che ritengono abbia senso iniziare a praticare questo sport solo in età infantile.

Enrico Ambrosi ha conseguito il titolo con i complimenti della commissione esaminatrice, che l’ha giudicata la migliore prova della sessione d’esame per il grado di 1° dan.

Va ricordato che questi eclatanti risultati sono frutto del lavoro di squadra impostato dal Presidente Pierluigi Paiotta fin dalla fondazione del club sportivo. E’ infatti vero che questi atleti sono riusciti a preparare una prova così soddisfacente anche grazie al lavoro degli altri compagni di palestra, che hanno coperto le loro assenze legate ai necessari allenamenti ed hanno fatto loro da “sparring partner” con generosità e passione.